Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




martedì 18 settembre 2012


Non puoi restare nel vecchio mentre dichiari che vuoi qualcosa di nuovo. Il vecchio resisterà al nuovo; il vecchio negherà il nuovo; il vecchio sminuirà il nuovo. C’è solo un modo per introdurre il nuovo. Devi fargli spazio.
(N. D. Walsch)

giovedì 6 settembre 2012


Eccomi di nuovo qui. Bentrovati! Non ho intenzione di fare programmi per l'autunno (di solito ne faccio sempre). Tenterò di lasciare che le cose scorrano per proprio conto, senza forzarle. Spesso mi ritrovo a guardare le sedie vuote. Immagino mondi possibili. Storie possibili. Allaccio la giacca e se infilo le mani in tasca mi piace trovare qualche rimasuglio della passata stagione. Amo ritrovarmi tra le mani un oggetto, un piccolo pezzo di carta, qualcosa che mi dica che esistevo. Qualcosa che mi faccia capire che tutto passa e, nello stesso tempo, rimane. Cambia d'importanza, di utilità. Certe volte mi incanto a guardare quelle piccole cose tra le mani. Rivedo momenti, gesti...Sono felice. Mi sveglio, da un po' di tempo, felice. Felice di essere felice pur non avendone un motivo particolare. Mi basto. So anche aggiustare le televisioni, guidare in ciabatte, avere pazienza. So fare un mucchio di cose che non immaginavo nemmeno. So lasciare andare, senza nemmeno rendermene conto. E' così! Tutto parte dalla sensazione di essere stanca di fare lo svuotasche. Quell'oggetto nel quale, prima di lasciarsi andare alla quotidianità rassicurante del proprio menage, si abbandonano le cose che non fanno parte di quel mondo. Chiavi, telefoni, spiccioli. Spesso si buttano in maniera frettolosa, facendo anche un sospiro, come dire "cosa fatta...non pensiamoci più". Gesti automatici che non servono che a chi li compie. Come al solito mi perdo mentre, invece, volevo salutare i miei Amici. Voi. Abbiamo molto da fare! Dobbiamo brillare, come sempre, più di sempre. Prendere il buono dove c'è e lasciare quello che buono non è. Che non è buono per noi. Il sentirmi amata mi fa andare avanti. Mi fa provare compassione per tutte quelle persone che non potranno mai definirsi "in pace". MI concentrerò sulla risoluzione di problemi vari, sulla preparazione di rimedi e pozioni. Tenterò, ancora una volta, di superare i miei limiti. Questo auguro anche a voi. Di continuare a tentare. Di non considerare nessuna esperienza come inutile. Di amarvi e di credere nelle vostre forze, nelle vostre debolezze che vi rendono così unici e speciali. Buon Autunno. Buona passeggiata tra le foglie crepitanti, bruciate, vissute e cadute di questo viale. Il Viale degli Esseri Speciali.


sottofondo:

Troppo buono - Tiziano Ferro
Cara - Lucio Dalla