Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




venerdì 23 dicembre 2011

Gli amori randagi vanno evitati. Sono amori che nascono tra due anime disilluse,nascono tra due persone che dalla vita hanno preso solo botte. Sono diffidenti, sono come lupi impauriti... le carezze che si scambiano sono profonde, vere, potenti... si assaggiano per sbranarsi, perché per entrambi l'amore è fame, sete, vita. Ma non sanno prendersi... non sanno capirsi e nella loro incomunicabilità, alla fine si perdono.... ma sanno di appartenersi... e si apparterranno... in silenzio, lontani, in solitudine... fino a che respireranno...
*heaven

lunedì 19 dicembre 2011

Alcuni si incontrano come amici e vecchi conoscenti che subito si uniscono e si accordano senza mutarsi reciprocamente in nulla.
Così come si mischiano l'acqua e il vino! Altri invece restano estranei uno accanto all'altro e non si congiungono neppure quando siano mescolati e strofinati meccanicamente; così come l'olio e l'acqua che, agitati assieme, tornano immediatamente a separarsi.

Johann Wolfgang Goethe

sabato 17 dicembre 2011

Le cose che ho imparato...


"Prima di offendere qualcuno contate fino a dieci ... vi verranno in mente molti più insulti!"


(Anonimo)

giovedì 15 dicembre 2011

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI



Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo 
Di gente in gente, nú vedrai seduto 
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo 
Il fior de' tuoi gentili anni caduto.


La madre or sol, suo dì tardo traendo, 
Parla di me col tuo cenere muto: 
Ma io deluse a voi le palme tendo; 
E se da lunge i miei tetti saluto,


Sento gli avversi Numi, e le secrete 
Cure che al viver tuo furon tempesta, 
E prego anch'io nel tuo porto quiete.


Questo di tanta speme oggi mi resta! 
Straniere genti, l'ossa mie rendete 
Allora al petto della madre mesta.

Ugo Foscolo

SUDORAZIONE E ODORE

Eccomi di nuovo...molti miei clienti si preoccupano dell'odore che i loro piedi emanano. Come riflessologa ogni indicazione che raccolgo dai piedi, ogni messaggio che mi mandano, mi è utile per comprendere la situazione generale della persona che ho di fronte.
Per alcuni è davvero imbarazzante pensare di togliersi calze e scarpe. Posso capire...In quest'ottica ho raccolto una serie di articoli che ho pensato di proporvi.
Ognuno potrà riconoscere la sua condizione e provare a mettere in pratica i rimedi suggeriti. Il sudore, in sè, non è un grosso problema. Lo diventa quando c'è macerazione e, di conseguenza, micosi, piaghe, desquamazione. In questi casi occorre rivolgersi ad un medico o dermatologo. In prima istanza, consiglio una depurazione del fegato, una dieta "alleggerita" da lieviti, zuccheri e carboidrati, carne e tutto ciò che fermenta nello stomaco (es. birra, formaggi...). Pediluvi con acqua e sale grosso alla quale aggiungere un paio di gocce di olio essenziale di tea tree e lavanda. Utilizzare calze di cotone o fibra naturale. lasciare quanto più possibile i piedi scoperti e asciutti. Una volta inquadrato il problema, da cosa dipende effettivamente, cerco una soluzione più mirata e personalizzata. Credo molto nell'omeopatia e nell'integrazione di rimedi "verdi" (salvia, argilla...). Ovviamente non va trascurata la psiche...Buona lettura amici

martedì 13 dicembre 2011

domenica 11 dicembre 2011

‎"Due persone non possono incontrarsi nemmeno un giorno prima di quando saranno pronte per il loro incontro"
(Sandor Marai)
"E’ Natale, da fine ...ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. 
Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese." 
(Charles Bukowski)

martedì 6 dicembre 2011

Cammini così leggero, tra i sentieri della mia vita, da non lasciare impronta...

l.f.
La consapevolezza dell'effimero può passare anche da una sottoveste dimenticata, persa. Buttata sotto ad un letto sfatto. Un letto che è tutto il tuo mondo. Perfetto...finchè dura. Non manca nulla di quello che c'è. E dimentichi che la vita è spingere un carrello della spesa, in due. Trovare una mano che ti afferra quando stai per cadere. Avere un abbraccio quando serve, senza bisogno di chiedere. La vita non è aspettare che qualcuno si ricordi di te. La vita è una e non si può sprecare nelle sale di attesa. Non va sciupata, disincantata, disillusa. Va sognata, sperata, assaporata, amata, a volte sofferta ma, sempre e comunque, va vissuta.
A volte ripensi a quella sottoveste e la immagini indosso a qualcun altra, che crede di avere avuto una grande fortuna. Non sa che quel tulle nero è un drappo di tristezza, un istante lungo una vita, dimenticato. Lasciato andare...

giovedì 1 dicembre 2011

[...]Il mio regno, invece, è grande come l’universo perché non sono né italiano, né francese, né indiano, né americano, né spagnolo: io sono cosmopolita. Nessun paese può dire di avermi visto nascere; Dio solo sa quale terra mi vedrà morire. Io adotto tutti gli usi, parlo tutte le lingue. [...] Dunque capirete che, non essendo di alcun paese, non chiedo protezione ad alcun governo; non riconoscendo alcun uomo per mio fratello, non può arrestarmi né paralizzarmi alcuna sorta di scrupoli che arrestano i potenti o di ostacoli che paralizzano i deboli. Io non ho che due avversari, non dirò due vincitori, perché li sottometto con la tenacia: la distanza e il tempo. Un terzo avversario, il più terribile, sta nella mia condizione di mortale. La morte soltanto può arrestarmi nella via che percorro e prima che abbia conseguito lo scopo a cui miro; tutto il resto l'ho calcolato. I cosiddetti capricci della fortuna, vale a dire i rovesci, i cambiamenti, le eventualità li ho tutti prevenuti: e se qualcuno qualcuno può colpirmi, nessuno può annientarmi. A meno che non muoia, sarò sempre ciò che sono.


da "Il Conte di Montecristo" di Dumas


Ha ammaliato anche me, tanto tempo fa. Un libro eccezionale. Un modo di essere che condivido, senza se e senza ma. Grazie a Marta per avermelo ricordato
http://ballerottabohemien.blogspot.com/2011/11/subisco-il-fascino-delle-imperfezioni.html